Bullismo e Cyberbullismo a scuola: come prevenirlo e combatterlo
Sono sempre più le vicende che vedono coinvolti studenti di tutte le età, in particolare modo i più giovani, e che ci impongono di riflettere su un tema sempre più attuale e spinoso: il bullismo e il cyberbullismo a scuola.
Questi due fenomeni, pur essendo differenti l'uno dall'altro, condividono alcuni tratti comuni che le rendono particolarmente pericolose. Innanzitutto, entrambi sono estremamente difficili da contrastare perché spesso gli autori agiscono nella massima riservatezza e senza paura di essere scoperti.
Inoltre, dato che si svolgono all'interno della comunità educativa, possono avere conseguenze devastanti sulle vittime, che spesso non riescono a reagire o ad andare avanti con la propria vita.
Per questa ragione, è fondamentale che gli adulti coinvolti nella vita scolastica dei ragazzi (docenti, genitori, dirigenti scolastici) siano consapevoli del problema e sappiano come affrontarlo.
Come possono le istituzioni scolastiche prevenire e contrastare questo fenomeno all'interno dell'edificio scolastico?
Bullismo a scuola: sempre la solita storia?
Gli atti di bullismo sono sempre esistiti: uno o più ragazzi che, approfittando di un palese squilibrio di potere, assumono un ruolo aggressivo nei confronti di un altro ragazzo.
I ragazzi più deboli e fragili sono spesso presi di mira dai più forti e costretti ad affrontare situazioni di isolamento, violenza e umiliazione che diventano sempre più difficili da sopportare.
Le vittime sono spesso ragazzi sensibili, timidi e introversi che hanno paura di affrontare i propri aggressori e si chiudono in se stessi, isolandosi dal resto del mondo.
Il fenomeno non riguarda solo la scuola, ma si estende a tutti gli ambienti sociali in cui i giovani sono inseriti (famiglia, quartiere, gruppi di amici, etc.).
Tuttavia, la scuola è un contesto particolarmente delicato perché i ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo in questo ambiente e hanno quindi bisogno di un clima sereno e accogliente per poter apprendere e crescere serenamente.
Inoltre, la scuola è un luogo in cui i ragazzi hanno la possibilità di socializzare e di confrontarsi con gli altri, imparando a conoscere e rispettare le diversità.
Come si presenta il bullismo nelle scuole?
I casi di bullismo nelle scuole, esattamente come i casi che avvengono al di fuori dell'istituto scolastico, sono spesso caratterizzati da una forte violenza fisica e psicologica.
Le vittime sono prese di mira dagli aggressori in modo sistematico e costante, tanto da rendere la loro vita un vero e proprio inferno.
Immaginate il caso classico di un gruppo di ragazzi che isola un loro compagno di classe in bagno, chiude la porta e produce violenza nei suoi confronti.
Tuttavia questo è solamente un tassello del puzzle: questo particolare tipo di violenza può avvenire anche in modi più silenziosi e meno evidenti, ma che sono altrettanto dannosi.
Per esempio, i bulli possono escludere le loro vittime dagli ambienti sociali in cui si trovano (ad esempio, isolandole dal gruppo di amici), oppure costringerle ad affrontare situazioni di umiliazione e vergogna (come costringerle a fare cose che non vogliono o a indossare abiti che detestano).
In molti casi, i bulli agiscono in gruppo, isolando la vittima dal resto della classe e rendendola totalmente dipendente da loro.
Inoltre, i bulli possono anche utilizzare i social network per diffondere false informazioni sulle loro vittime o per minacciarle e umiliarle pubblicamente.
Una vera e propria violenza psicologica, in cui il corpo non viene necessariamente interessato, e che avviene proprio all'interno delle classi stesse.
Se in questa panoramica vi state sentendo confusi, allora vuole dire che avete ben compreso la vastità di ciò che stiamo dicendo.
L'ambiente scolastico è un microcosmo che presenta dinamiche molto complesse, con campi di competenza che si sovrappongono l'un l'altro.
Ad esempio i fenomeni di cui stiamo parlando si incrociano con tematiche quali la diversità, l'inclusione, le differenze di genere, e molte altre.
Tutto questo rende il contrasto al bullismo e al cyberbullismo un compito non facile, ma che è importantissimo affrontare.
Soprattutto, rende quasi controproducente ogni tentativo di "isolare il fenomeno", atteggiamento più che legittimo che spesso compare quando si viene a conoscenza di un atto di aggressione di questo tipo: dobbiamo avere la forza e il coraggio di analizzare il fenomeno nella sua complessità.
Come prevenire il bullismo e cyberbullismo a scuola?
Per prevenire efficacemente il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole, quindi, i professionisti coinvolti devono prestare molta attenzione a fattori chiave come l'autostima, le relazioni tra pari e il comportamento online.
In particolare, secondo le moderne ricerche:
coltivare un senso di comunità tra gli studenti
aiutare gli studenti a sviluppare abilità sociali positive
educare gli studenti sui potenziali rischi associati all'attività online, quindi anche in relazioni a quali siti web visitano
generare nei ragazzi un senso di appartenenza all'istituzione scolastica e ai suoi ambienti
incoraggiare gli studenti a segnalare eventuali episodi di bullismo e cyberbullismo di cui vengono a conoscenza, in modo da consentire agli adulti coinvolti di intervenire tempestivamente
Ovviamente, tutto questo non può essere realizzato dalla scuola da sola, ma deve essere accompagnato da un costante lavoro di sensibilizzazione e formazione da parte delle famiglie.
Affrontando questi problemi a testa alta in giovane età, possiamo equipaggiare meglio i nostri ragazzi per affrontare questi problemi complessi dai quali dovranno stare in guardia anche negli anni futuri.
Chi si occupa del cyberbullismo a scuola?
Quando si tratta di combattere il cyberbullismo nelle scuole, non esiste un unico approccio valido per tutti.
Il cyberbullismo è un fenomeno complesso che coinvolge non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e gli amministratori scolastici. In quanto tale, ognuno ha un ruolo da svolgere quando si tratta di prevenire e affrontare questo tipo di comportamento.
Per gli studenti, è importante aumentare la consapevolezza sui pericoli del cyberbullismo e garantire che coloro che sono vittime di bullismo ricevano il supporto e l'aiuto di cui hanno bisogno.
Gli insegnanti devono fungere da mentori e alleati sia per gli studenti che vengono presi di mira online che per gli aggressori e gli spettatori, insomma tutti i soggetti coinvolti, fornendo guida e incoraggiamento e anche segnalando incidenti quando necessario.
Gli amministratori devono predisporre politiche e protocolli per affrontare le questioni relative al bullismo in modo più ampio, creando anche spazi in cui gli studenti si sentono a proprio agio nel farsi avanti con preoccupazioni o esperienze con il cyberbullismo.
Inoltre varie ricerche hanno ormai consolidato il fatto che avere delle linee guida chiare e con riferimenti a provvedimenti ben precisi aiuta a contenere questi fenomeni.
Il referente per il cyberbullismo assume in questo contesto un importante ruolo educativo, prima ancora che normativo o sanzionatorio: possiamo quindi considerarlo una sorta di referente per la prevenzione, e solo in un secondo momento un attore per il contrasto di tale fenomeno
Insieme, possiamo lavorare per creare ambienti sicuri e positivi in cui tutti gli studenti si sentano supportati e apprezzati sia di persona che online. Agendo ora, possiamo aiutare a costruire scuole più forti per le generazioni a venire.
Un percorso di prevenzione per muoversi consapevolmente in rete
Per combattere questo problema, dobbiamo iniziare incoraggiando i nostri giovani a diventare più consapevoli dei pericoli e di come possono proteggersi.
Ciò richiede un approccio globale e sfaccettato che includa un'istruzione regolare sul bullismo in tutte le sue forme, non solo quello che avviene online.
In particolare, parlando di misure di prevenzione:
promuovere le capacità di pensiero critico per aiutare i bambini a individuare situazioni potenzialmente dannose
potenziare gli adolescenti con strategie per mantenere la loro privacy
sostenere le vittime di molestie su Internet attraverso servizi di consulenza o altre risors
Lavorando insieme come comunità per affrontare questi problemi alla radice, possiamo fornire ai nostri ragazzi gli strumenti di cui hanno bisogno per navigare in sicurezza in un panorama digitale in rapida evoluzione, oltre ad avvicinarsi ai loro ambienti fisici con maggiore fiducia.
Ecco perchè è così necessario un percorso di consapevolezza.
Poi si può anche parlare di riferimenti normativi e sanzioni disciplinari, ma questo è uno step successivo.
Tutto questo in connessione con Enti esterni che, in qualche modo, sono anche loro coinvolti in questa opera di prevenzione e contrasto.
Interessante anche il coinvolgimento, sempre rimanendo in tema di educazione, della Polizia Locale e della Polizia Postale: per i ragazzi è infatti molto importante sentire parlare di temi quali furto di identità, protezione dei dati personali e delle altre informazioni personali, ma anche di tutela ed educazione nei confronti dei minorenni (ossia loro!), proprio da quelle persone che sono impegnate tutti i giorni nel contrasto del fenomeno.
Stiamo parlando di percorsi che interessano sia le scuole primarie che le scuole secondarie di primo e secondo grado, nessuna esclusa.
Volendo essere più spavaldi potremmo dire che si tratta di un percorso che inizia dalla scuola dell’infanzia.
Il Safer Internet Day e la Giornata contro il bullismo e cyberbullismo
Per contrastare questi fenomeni è importante fare sentire ai ragazzi che fanno parte di qualcosa di più grande e ampio.
E' quindi utile collegare i progetti ad iniziative contro il bullismo come il Safer InternetDay e la Giornata contro il bullismo e cyberbullismo.
Iniziative come Il Safer Internet Day e la Giornata internazionale per la prevenzione del bullismo incoraggiano le comunità a unirsi a sostegno della sicurezza dei bambini online e offline.
Combinando gli sforzi con questi progetti vitali, possiamo contribuire a promuovere un Internet più sicuro per i nostri giovani e lavorare insieme per prevenire il bullismo.
Insieme possiamo fare la differenza.
E' per questo motivo Il Safer Internet Day e la Giornata internazionale per la prevenzione del bullismo sono importanti non solo di per sé, ma come potenti strumenti per creare un cambiamento positivo nel nostro mondo.
La formazione dei docenti contro il bullismo
Il bullismo può essere un'esperienza devastante e traumatica, che spesso colpisce bambini e adolescenti nelle fasi critiche del loro sviluppo.
Per combattere efficacemente questo preoccupante fenomeno, è essenziale che gli insegnanti siano ben formati e dotati degli strumenti e delle conoscenze necessarie per riconoscere e affrontare il comportamento di bullismo in classe.
Attraverso programmi di formazione efficaci, gli insegnanti possono acquisire le competenze e la comprensione necessarie per intervenire attivamente quando vedono il bullismo in atto, contribuendo a promuovere una cultura del rispetto e dell'inclusione.
Questo tipo di formazione dovrebbe concentrarsi sugli aspetti seguenti:
sensibilizzare sul tema del bullismo e sensibilizzare gli insegnanti sul ruolo che possono svolgere nella prevenzione e nell'intervento
fornire agli insegnanti gli strumenti e le conoscenze necessarie per riconoscere i segnali di allarme del bullismo e intervenire efficacemente
sviluppare un piano d'azione condiviso per affrontare il bullismo nelle scuole, in collaborazione con studenti, genitori e altri membri della comunità
Con un approccio coordinato e collaborativo, è fondamentale aiutare gli insegnanti a trasformare le nostre scuole in ambienti sicuri e positivi per tutti.
Si noti che non si richiede ai docenti di trasformarsi in psicologi o educatori, ma solo di ricevere una formazione adeguata per saper riconoscere il bullismo e intervenire preventivamente o, in caso di necessità, anche dopo che si è verificato un episodio.
Il loro ruolo deve essere quello di mediatori tra i ragazzi e i professionisti che poi saranno chiamati a gestire quanto accaduto.
Si tratta di un aspetto importante da tenere a mente, poiché spesso nelle nostre consulenze notiamo che agli insegnanti viene assegnato un ruolo che va al di là delle loro competenze.
Inoltre un coinvolgimento eccessivamente attivo e diretto da parte degli insegnanti rischia di minare il rapporto con i loro ragazzi.
Ricordiamoci che spesso dietro i silenzi degli studenti ci sono vergogna e paura di "tradire il gruppo", e in alcuni casi noi adulti conosciamo un evento perchè qualcuno "ha fatto la spia": in questo i docenti devono mantenere l'immagine di figure che stanno dalla loro parte e che li tutelano, facendo di tutto affinché i loro studenti non si sentano traditi da loro.
Parlarne per rompere il silenzio
Indipendentemente dal nostro background educativo o dalla nostra formazione, siamo quindi d'accordo sul fatto che uno dei compiti più scoraggianti che gli insegnanti devono affrontare è rompere il silenzio sui fenomeni di cui stiamo parlando.
Può essere difficile che le dinamiche di classe e di gruppo inducano gli studenti ad aprirsi su argomenti delicati come questo, e molti insegnanti si trovano a non sapere come avviare queste conversazioni difficili.
Possiamo quindi affermare che tutta la formazione ai docenti è orientata verso un unico obiettivo: renderli in grado di parlare del problema con i loro ragazzi.
Che si tratti di fornire agli insegnanti gli strumenti di cui hanno bisogno per capire che aspetto ha il consenso in contesti diversi o di insegnare loro come affrontare domande difficili e discussioni con i loro studenti, l'obiettivo è sempre lo stesso: fornire ai professionisti dell'istruzione le conoscenze e le abilità di cui hanno bisogno per coinvolgere efficacemente i propri studenti in queste conversazioni critiche.
Fornendo agli insegnanti gli strumenti e le risorse necessari per affrontare questo problema complesso, possiamo contribuire a creare un futuro in cui nessuno studente si senta mai più messo a tacere.
E non è un obiettivo per cui vale la pena lottare?