Cyberbullismo: come nasce caratteristiche essenziali e come difendersi
Cyberbullismo: come nasce e caratteristiche essenziali
Il fenomeno del cyberbullismo si può definire come l’utilizzo intenzionale e ripetuto di strumenti tecnologici (come ad esempio cellulari, tablet, computer e social network) per ledere la dignità umana di una persona, comportandosi in modo offensivo e denigratorio nei suoi confronti.
Nonostante la maggior parte degli autori del reato sia costituita da adolescenti in età scolare (13-18 anni), non è da escludere la possibilità che anche adulti e persone di qualsiasi età possano incorrere in questo comportamento.
Vediamone ora alcune caratteristiche essenziali.
Che cos'è il cyberbullismo?
Il cyberbullismo è una forma di bullismo che avviene tramite l'uso di strumenti digitali, ad esempio internet, social media, telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici.
Infatti solitamente i cyberbulli possono usare il web per diffondere informazioni false o dannose sulla vittima, per inviare loro messaggi di minaccia o per escluderli dai gruppi online, ma non solo.
Può avvenire verso un singolo o un gruppo di persone.
Spesso si pensa che il cyberbullismo, proprio per via del suo nome, debba avvenire esclusivamente online, ma in realtà esistono numerose sovrapposizioni tra bullismo e cyberbullismo, soprattutto quando il fenomeno accade tra adolescenti.
Infatti, più spesso di quanto si pensi, i cyberbulli sono anche bulli “normali”, cioè coloro che perpetrano atti di violenza e prevaricazione nella vita reale.
Nel caso di adolescenti e bambini spesso il bullismo online è un prolungamento di un atto di bullismo che sta già avvenendo offline.
Tuttavia, è importante fare una netta distinzione tra i due fenomeni, in quanto il cyberbullismo presenta alcune caratteristiche che lo rendono, se vogliamo, più pericoloso del bullismo tradizionale.
Quali sono le forme del cyberbullismo?
Definire il cyberbullismo è diventato sempre più complesso con il trascorrere degli anni, tanto che oramai il termine viene utilizzato per descrivere un'ampia gamma di comportamenti molesti o meschini che si verificano online.
Il cyberbullismo può assumere diverse forme, come ad esempio l'invio di messaggi di testo insultanti o minacciosi, la diffusione di foto o video imbarazzanti o denigratori, o la creazione di falsi profili sui social media per diffondere informazioni false sulla vittima.
Le azioni tipiche del bullismo online riguardano, principalmente:
l’utilizzo di messaggistica istantanea per diffamare o comunque nuocere qualcuno, come ad esempio nel caso dell'hate speech
lo spamming via email o sms
il furto d’identità digitale, ad esempio attraverso la clonazione della SIM
la pubblicazione di materiale diffamatorio o lesivo nella rete, per ferire e mettere a disagio la vittima
l’hacking, qui inteso come una violazione arbitraria di un sistema informatico finalizzato a ledere una persona, come ad esempio la sua reputazione diffondendo informazioni personale oppure fake news sul suo confronto
lo stalking, ossia osservare qualcuno a distanza, ma in questo caso per mezzo degli strumenti elettronici, talvolta anche con sfumature inedite
il revenge porn, ossia vendicarsi di una persona diffondendo delle sue foto o video hot
catfishing, ossia fingere di essere una persona per ingannare la vittima e fare sì che, per mezzo del mio intervento, questa vittima compia degli atti che lederanno il suo vivere
esclusione di una persona da un gruppo online (ad esempio WhatsApp) oppure da un gruppo di gioco online
Sono solamente alcuni esempi, e l'elenco non è affatto esaustivo.
Da notare come tutti questi reati possono essere commessi anche nella vita reale offline. Insomma non solo sul web!
Possiamo quindi definirlo a tutti gli effetti una molestia che ha origine oppure ha conseguenza nell'ambiente digitale e che, vista appunto la sua natura poco concreta, rende la vittima incapace di difendersi, se non attraverso un gesto di reazione (vendetta).
In generale quindi parliamo di una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta, anche se sull'ultima caratteristica avremo molto da dire, non di una generica aggressività online, la quale invece assume toni differenti.
Anche il tema della denigrazione con l'obiettivo di ferire l'altra persona non è sempre presente.
Come nasce il cyberbullismo?
Come abbiamo visto, il bullismo e il cyberbullismo sono strettamente correlati.
Il quadro che si delinea è quello di un fenomeno in cui gli adolescenti utilizzano sempre più spesso internet per scopi negativi, come ad esempio la diffusione di informazioni false sugli altri o il cyberstalking, e le statistiche lo confermano.
Tuttavia non dobbiamo commettere l'errore di pensare che i dati statistici disponibili ci indichino che stiamo crescendo delle generazioni "pericolose".
Più semplicemente possiamo affermare che i casi di cyberbullismo stanno aumentando perchè le nuove generazioni fanno un utilizzo maggiore delle nuove tecnologie, cosa che aumenta la probabilità che, in mezzo a tutti gli atti quotidianamente compiuti online, aumentino anche gli atti con l'obiettivo di ferire e mettere in seria difficoltà altre persone.
Ovviamente questo non ci solleva dal non preoccuparci di un fenomeno che, come vedremo, può avere serie conseguenze.
Le ragioni che portano un adolescente a diventare un bullo possono essere molteplici.
In generale si può affermare che i bulli sono spesso persone insicure, con scarsa autostima, che cercano nella violenza un modo per sentirsi superiori agli altri.
A volte questo atteggiamento può essere dovuto a situazioni di disagio sociale o familiare, come ad esempio la mancanza di affetto o l'essere state a loro volta vittime di bullismo.
Quali sono i motivi per cui si cyberbullizza qualcuno?
I motivi che spingono qualcuno a cyberbullizzare un'altra persona possono essere molteplici.
Talvolta si tende a dare la responsabilità a particolari stili di comportamento adolescenziale, oppure a effetti delle mode del momento (si pensi alla presunta influenza di particolari generi musicali), o ad altre cause attribuite a una non ben precisata "Società cattiva".
In realtà i motivi che spingono il cyberbullo a danneggiare la vittima designata sono molto più profonde e coprono un ombrello di situazioni che vanno dal soggetto al sociale.
Spesso sono anche legati a un senso di inferiorità o di rabbia, oppure ad una coalizione di gruppo con l'obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale fenomeno, la quale in questo caso si configura come l'elemento considerato pericoloso per il mantenimento dell'equilibrio del gruppo.
Quali sono le conseguenze del cyberbullismo?
Il cyberbullismo è particolarmente dannoso perchè può avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, e può quindi essere molto difficile per la vittima sfuggirvi.
Inoltre, le conseguenze del cyberbullismo sono spesso molto più gravi rispetto a quelle del bullismo tradizionale, perchè possono diffondersi molto più facilmente e a un pubblico molto più vasto.
Qual è il modo migliore per prevenire il cyberbullismo?
I cyberbulli spesso agiscono anonimamente, nascondendosi dietro uno schermo, il che li rende particolarmente difficili da identificare.
Prevenire il cyberbullismo è importante, e ci sono diverse cose che si possono fare sia a livello individuale che collettivo.
A livello individuale, è importante educare i bambini e gli adolescenti sui pericoli del cyberbullismo e su come difendersi da questo.
A livello collettivo, invece, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema e fare in modo che vengano introdotte delle misure legislative per contrastarlo.
Inoltre, parlando di minorenni, le scuole hanno un'importanza fondamentale nel sensibilizzare i ragazzi a questi fenomeni, oltre a insegnare loro a navigare nel Digitale in modo sicuro.
Come ci si può difendere dal cyberbullismo?
Le vittime di cyberbullismo possono difendersi in diversi modi.
Innanzitutto è importante che la vittima non reagisca alle provocazioni, perchè questo potrebbe solo aggravare la situazione.
Inoltre, è importante che la vittima non cancelli i messaggi o altri materiali dannosi che ha ricevuto, perchè questo potrebbe rendere più difficile la raccolta di prove in caso di denuncia.
Se si è vittima di cyberbullismo, è importante parlarne con qualcuno di fiducia, come un genitore o un insegnante, che potrà aiutare a gestire la situazione.
Infine, se le cose dovessero peggiorare, si può sempre decidere di fare una denuncia alla Polizia Postale o ad altri organismi competenti.
Negli ultimi anni sono sorte delle Leggi che nello stesso momento proteggono e tutelano la vittima, ma anche evitano di additare il cyberbullo come il mostro di turno (se minorenne).
Si tratta di provvedimenti che non necessariamente lasciano il segno nel curriculum del ragazzo, come ad esempio l'ammonimento verbale da parte di un questore.
Cosa fare se si è vittime di cyberbullismo?
Le vittime di cyberbullismo sono spesso molto isolate e si sentono molto sole, in quanto hanno paura di parlare del problema con altre persone.
Infatti il cyberbullismo può far sentire le vittime molto isolate e sole perché hanno paura di parlare del problema agli altri, spesso per via della vergogna che provano nell'ammettere "pubblicamente" quanto accaduto.
Teniamo infatti in considerazione che il primo pensiero di una vittima di cyberbullismo è il volersi lasciare l'evento alle spalle, e fare finta come se nulla sia mai accaduto, nella speranza che il tempo aggiusti le cose.
Tuttavia non bisogna mai sottovalutare il problema, perché questo atteggiamento potrebbe solo aggravare la situazione, anzi è sempre preferibile anche rivolgersi ad un professionista del settore che sappia analizzare la situazione e consigliare sul da farsi.
Qual è l'impatto del cyberbullismo sulla vittima, sulla sua famiglia e sui suoi amici?
Il cyberbullismo può avere un impatto negativo non solo sulla vittima, ma anche sui suoi familiari e amici.
La vittima può riportare gravi conseguenze, fino a gesti stremi come ad esempio il suicidio oppure alla sindrome da stress post-traumatico (PTSD), un effetto che può prolungarsi nel tempo: alcuni studi hanno rilevato strascichi anche dopo 10 anni dall'evento.
Spesso parte della portata degli effetti del cyberbullismo è anche dovuta alla rapidità attraverso la quale avviene il tutto: la vittima di tale comportamento solitamente se ne accorge quando ormai è troppo tardi, per cui non riesce più a mettere in atto una efficace difesa dall'aggressione.
Anche l'anonimato di cui spesso si avvale l'aggressore può costituire un ostacolo per difendersi.
In questo il mezzo elettronico rende più facile per il bullo perpetrare la sua aggressione.
In conclusione, il cyberbullismo è un fenomeno da non sottovalutare. I ragazzi sono sempre più esposti al rischio di subire attacchi da parte di altri coetanei o persone adulte, e spesso queste azioni hanno conseguenze gravissime sulla psiche degli adolescenti. Se pensate che vostro figlio possa essere vittima di bullismo online, non esitate a contattare un professionista per farsene un’idea chiara e capire come intervenire nel migliore dei modi per tutelarne la salute mentale.
Contrastare il fenomeno del cyberbullismo è tutt'altro che semplice, ma comunque possibile.
E' però importante non agire da soli, bensì entrare in contatto con professionisti specializzati, collaborare con le istituzioni scolastiche e i servizi sociali, la Polizia Postale, e anche i luoghi frequentati dai nostri ragazzi.
Altrettanto importante è l'atteggiamento da parte degli adulti, che devono rimanere in un'ottica di comprensione e di non giudizio di fronte né alla vittima che al cyberbullo, e un costante monitoraggio della vita dei ragazzi.