La disinformazione è il vero pericolo, non le fake news
Abbiamo poco da fare: il nostro cervello non è fatto per resistere alle fake news.
Ma ancora più pericoloso è il fatto che il nostro cervello non sia fatto per resistere alla disinformazione, e probabilmente è proprio quest’ultima la trappola più pericolosa.
Perchè una fake news posso riconoscerla, se riesco a prendermi il tempo per farlo, ma la disinformazione è un’altra bestia.
La disinformazione si muove nella zona d’ombra della nostra mente, in bilico tra la Verità, con tanto di dati reali, e il senso mutato che ne altera e distorce il significato.
Tra distorsioni, fatti ricordati solamente per metà, e bias cognitivi, individuare e gestire le informazioni distorte è decisamente e impegnativo, anche in termini di tempo e di energie.
E quando siamo innondati di disinformazione non siamo più in grado di reggere il passo, e gettiamo la spugna.
Adottiamo strategie, come ad esempio seguire una fonte che ci sembra corretta.
Ma cosa succede se anche quella fonte sbaglia?
Se è vero che l’Uomo è un nano sulle spalle di un gigante, cosa succede se siamo sulle spalle del gigante sbagliato?
(Fonte: https://onezero.medium.com/why-our-brains-want-to-spread-misinformation-9838c0ad89a)
La disinformazione è la trappola più pericolosa: ecco come riconoscerla
Il nostro cervello non è fatto per resistere alla disinformazione: questa è una realtà che molti di noi hanno capito solo negli ultimi anni, grazie alla diffusione massiccia di "fake news" sui social media.
Ma la disinformazione è un fenomeno ancora più pericoloso perché si mimetizza nella verità e risulta molto difficile da riconoscere. È facile cadere nella trappola della disinformazione, soprattutto quando la fonte a cui ci affidiamo sbaglia il bersaglio. E quando siamo disorientati, rischiamo di perdere la capacità di distinguere tra ciò che è vero e ciò che è una menzogna.
Questo è un problema sempre più presente nella vita digitale dei nostri figli, ma come possiamo aiutarli a distinguere tra la verità e la menzogna? Scopriamolo insieme.
La disinformazione è una forma di manipolazione dell'informazione che non è sempre facile da individuare.
Può essere del tutto intenzionale, ma può anche essere frutto di incompetenza o di imprecisione.
Ciò che importa, tuttavia, è il risultato finale: una informazione distorsa e volutamente alterata che porta a una comprensione sbagliata della realtà.
Per riconoscere la disinformazione, è necessario saperne di più sull'argomento e sui fatti a esso associati. Internet può essere uno strumento utile in questo caso, ma bisogna fare attenzione a non fidarsi troppo delle fonti. Non tutte le informazioni su Internet sono affidabili, quindi bisogna essere sempre critici e valutare la fonte di qualsiasi informazione.
L'unico modo per evitare la disinformazione è leggere e ascoltare fonti diverse.
Ciò significa leggere notizie da fonti diverse, anche quelle che sono in conflitto tra loro.
In questo modo, si avrà una comprensione più approfondita dell'argomento e si sarà in grado di capire quali informazioni sono vere e quali sono false.
Inoltre, è importante attenersi a fonti di informazione che sono note per la loro attendibilità e affidabilità. Gli organismi di controllo e le associazioni di giornalisti possono fornire informazioni utili su quali siano le fonti di informazione migliori.
A volte, può essere più difficile riconoscere la disinformazione.
Quando ci sono informazioni sconosciute o complesse, tendiamo a ragionare seguendo vecchie informazioni, stereotipi e pregiudizi. Questo porta a una comprensione distorta della realtà e rende più difficile distinguere la verità dalla menzogna.
In questi casi, è necessario prendere il tempo per verificare le informazioni e consultare diverse fonti prima di creare un'opinione o diffondere informazioni.
La capacità di riconoscere e rispondere alla disinformazione richiede tempo ed energie.
Spetta a noi valutare l'importanza di questo processo, perché ci sono momenti in cui non possiamo permetterci di essere disorientati o fuorviati dalle informazioni distorte.
Dobbiamo fare in modo che noi e i nostri figli siano a conoscenza del problema e siano in grado di individuare le fonti affidabili, grazie ad una educazione digitale adeguata.
La presenza di disinformazione nelle informazioni che circolano online è diventata una realtà con cui dobbiamo convivere a tutti i livelli della nostra vita digitale.
Tuttavia, la disinformazione può essere letale se non siamo in grado di riconoscerla e di reagire ad essa con cognizione di causa.
La migliore difesa contro la disinformazione è l'educazione digitale, che insegna le abilità necessarie per valutare la veridicità delle informazioni.
In questo modo, noi e i nostri figli saremo in grado di navigare in sicurezza nel mare delle informazioni online, evitando trappole e difendendo il nostro diritto alla verità è alla conoscenza.