La distorsione delle informazioni, le fake news e la nostra mente
Siamo fregati: il nostro cervello non è preparato a gestire le fake news, come sostiene Jud Brewer, psichiatra, neuroscienziato, autore del libro The Craving Mind.
O meglio: per gestire le fake news dobbiamo compiere vari passaggi che appesantiscono il già presente information overload, fino alla saturazione cognitiva.
In particolare quando leggiamo una headline il nostro cervello più primitivo riterrà che la fonte sia attendibile, e toccherà al cervello moderno, quello più “sgamato”, frenare gli entusiasmi spiegando che ci troviamo di fronte ad una fake news.
Questo perchè, mentre nel mondo reale abbiamo una buona idea da dove potrebbe arrivare il pericolo, su Internet ci mancano i punti di riferimento…almeno per ora…
Negli ultimi anni, la diffusione delle fake news ha raggiunto livelli preoccupanti.
La maggior parte delle persone crede ancora che il proprio cervello sia in grado di distinguere tra una notizia vera e una falsa.
In realtà, il nostro cervello non è preparato a gestire le fake news e, in molti casi, finisce per cadere nella trappola della disinformazione.
In questo articolo, scopriremo perché il nostro cervello è così vulnerabile alle fake news e cosa possiamo fare per proteggerci.
Il nostro cervello è stato progettato per elaborare informazioni in modo rapido ed efficiente.
Quando leggiamo una headline, il nostro cervello elabora immediatamente una serie di associazioni e giudizi sulla fonte e sul contenuto della notizia.
Può quindi facilmente essere influenzato dalle parole e dalle immagini che incontra.
Solo in un secondo momento interviene la nostra parte più razionale e analitica, la quale deve quindi fare in modo di verificare l'attendibilità delle informazioni prima di accettarle come vere.
Questo processo richiede tempo e sforzo mentale e, spesso, ci troviamo di fronte ad una massa di informazioni talmente grande da renderci impossibile distinguere tra il vero e il falso.
È quello che gli psicologi chiamano "information overload".
In particolare, su Internet, manchiamo dei punti di riferimento a cui siamo abituati nel mondo reale.
Non abbiamo i controlli di qualità che abbiamo in un negozio o le referenze che ci vengono fornite da un amico o da un familiare. Inoltre, su Internet, le notizie possono essere condivise con molte persone in pochi secondi, il che significa che la disinformazione può diffondersi rapidamente e in modo massiccio.
Ciò che complica ulteriormente la questione è che molti siti web utilizzano tecniche di manipolazione psicologica per convincere le persone a credere alle fake news.
Ad esempio, le notizie false possono essere presentate in modo sensazionale o usare immagini o parole che evocano reazioni emozionali forti, come la paura o la rabbia.
Tutto ciò rende più difficile per il nostro cervello distinguere la realtà dalla finzione.
Il nostro cervello non è preparato a gestire le fake news come vorremmo.
Tuttavia, ci sono alcune cose che possiamo fare per proteggerci.
Innanzitutto, dobbiamo essere più critici nei confronti delle notizie che leggiamo su Internet. Dobbiamo fare la ricerca e verificare le fonti prima di credere a qualcosa che leggiamo online.
Inoltre, dobbiamo imparare a riconoscere le tecniche di manipolazione psicologica che vengono utilizzate dai siti web per diffondere fake news. Solo così potremo proteggere noi stessi e i nostri cari dall'inganno e dalla disinformazione.