La verità sul consumo di film e libri dei ragazzi di oggi
Spesso si sente parlare della generazione di giovani di oggi come dei "millennials" o "digital natives", accezioni che non sempre vengono utilizzate in modo positivo e spesso utili a diffondere stereotipi e pregiudizi sui nostri ragazzi. Una delle lamentele più comuni è quella legata al consumo di film da parte delle nuove generazioni, spesso accusate di preferire il mondo digitale a quello reale e di non avere alcun interesse nella cultura e nella formazione.
Ma è veramente così?
In questo articolo analizziamo la questione in profondità, cercando di capire se ci sono davvero delle differenze tra il consumo di film e libri delle diverse generazioni.
Partiamo subito dal presupposto che l'avvento di Internet ha cambiato radicalmente il modo in cui oggi si accede ai contenuti culturali. Se una volta si andava al cinema e si prendeva un libro dalla libreria, oggi è possibile consumare tali contenuti direttamente dal proprio smartphone o dal proprio tablet. Questo ha permesso di raggiungere un pubblico molto più vasto e ha offerto nuove opportunità di fruizione dei contenuti, ma ha anche portato a una maggiore frammentazione di tali contenuti, spesso ridotti a meri prodotti di consumo.
Tuttavia negli ultimi anni, grazie anche alla diffusione dei servizi di streaming come Netflix, il consumo di film e serie TV, ma anche documentari (spesso sotto forma di docufilm) è aumentato notevolmente, a conferma dell'interesse dei giovani per le storie e la cultura in generale.
Stessa cosa vale per i libri: nonostante i giornali tendano a dipingere una situazione critica nel mondo dei libri, la lettura è ancora una passione molto diffusa tra i giovani, anche se questi ultimi non sempre leggono i libri nel senso classico del termine.
Di nuovo, cambia la modalità di fruizione dei contenuti.
Ma come si spiega allora la percezione comune che i giovani leggano e guardino meno film rispetto alle generazioni precedenti?
In realtà la differenza principale risiede nel modo in cui questi contenuti vengono consumati, appunto.
Se una volta il cinema e la libreria erano dei veri e propri luoghi di socializzazione e condivisione, oggi i giovani preferiscono spesso guardare film e leggere libri direttamente dal proprio smartphone.
Questo non significa però che non apprezzino il valore culturale dei contenuti, ma semplicemente che sono abituati a consumarli in modo diverso rispetto alle generazioni precedenti.
Ovviamente, ci sono anche aspetti negativi legati al consumo digitale dei contenuti.
Ad esempio, il fatto che siamo bombardati da un'enorme quantità di informazioni ogni giorno può indurre a una sorta di stanchezza mentale, rendendo difficoltoso concentrarsi a lungo su un libro o su un film.
Tuttavia, questo non significa che il mondo delle nuove tecnologie e dei media debba essere demonizzato.
Al contrario, è fondamentale imparare a comprendere i nuovi linguaggi e le nuove modalità di fruizione dei contenuti in modo da poter accompagnare i nostri ragazzi nella loro crescita culturale
Quindi la percezione che i giovani leggano e guardino meno film rispetto alle generazioni precedenti è solo una questione di forma e non di sostanza.
La passione per i contenuti culturali non è mai stata così forte come oggi, ma il modo in cui tali contenuti vengono consumati è profondamente cambiato rispetto al passato.
In ogni caso, è importante non cadere in facili pregiudizi e cercare di comprendere e apprezzare i nuovi modi di fruizione dei contenuti, perché solo in questo modo potremo accompagnare i nostri ragazzi nella loro crescita culturale.